Ore 21.45: In direzione cinema A, appuntamento ore 21.40 ma A. pensava che l’appuntamento fosse al cinema B, ergo ritardo cosmico e inizio film previsto tra 5 minuti.
Una vetrina attira la mia attenzione. C’è un grande acquario, illuminato da una luce abbastanza forte. A. mi domanda: “Non ti fanno pena?Cioè loro potrebbero stare nel mare e invece sono chiusi in quella vaschetta…”. Rifletto un po’ e dopo una serie di versi indecifrabili rispondo: “Se devo essere sincera no…Se ci rifletti loro sono nati lì, non sanno cosa si perdono e sicuramente avranno qualche idea su come passare il loro tempo in una vaschetta.”.
A. non accetta il mio punto di vista. Per lui ce n’è solo uno, universale; se ha poi riscontri matematico-scientifici ancora meglio. Io invece sono quella che guarda sempre le cose da 1000 punti di vista diversi.
In realtà avrei potuto disquisire sul fatto che la luce accesa nell’acquario alle 21.45 non era poi così gradevole per quei pesci, perchè così per loro sarebbe stato sempre giorno. Nella mia ignoranza sul mondo ittico potrei dire che ciò potrebbe creare alterazioni nei loro ritmi biologici.
Ma la riflessione che mi sono portata avanti fino ad ora, con la conseguente necessità di esprimerla, è: Può mancarci qualcosa di cui non abbiamo mai sentito parlare, che non abbiamo mai visto o provato, odorato, assaggiato?
D’istinto direi no, ma poi ripenso a tutte quelle persone insofferenti e insoddisfatte che si ritrovano spesso a parlare di qualcosa che gli manca. Conoscono cosa sia questo qualcosa ma non riescono a tirarlo fuori, o è davvero possibile sentire la mancanza di qualcosa di cui non siamo a conoscenza, perchè è dentro di noi?
“Sento il bisogno di tornare in quei luoghi, in lidi sicuri dove posso riposare senza temere nulla. Ho bisogno di un abbraccio materno e di sapere che posso farcela.”
·•♥ Bisous bisous ♥•·
Stupenda riflessione!
Virtualmente applaudo 🙂
“Sento il bisogno di tornare in quei luoghi, in lidi sicuri dove posso riposare senza temere nulla. Ho bisogno di un abbraccio materno e di sapere che posso farcela.”
O magari siamo una nuova Beat generation tutta Italiana ahah 🙂
Aspetto di leggere altre tue riflessioni 😉
Marc.